
Una Pasquetta diversa, in una città desolata. Lunedì 13 aprile 2020, fotoreportage da una Catania deserta, a causa del covid 19. Un’atmosfera surreale da film horror. Poca gente in giro, pattuglie della Polizia Locale, della Polizia, dei carabinieri e dell’esercito. Ma soprattutto il silenzio. Il silenzio in una città che a quell’ora del mattino era sempre caotica e confusionaria. Il silenzio di Piazza Carlo alberto, vuota e deserta e che non sembra la sede dello storico mercato. Il silenzio della Pescheria che alla mattina vive il suo momento migliore e pieno di vita. Un momento particolare e storico per il mondo e per Catania. Delle foto che raccontano quello che nessuno avrebbe immaginato. Piazza Duomo vuota con un anziano a spasso accompagnato da una stampella. “Dove và a quest’ora buon uomo” gli chiedo, “a cattari i sigaretti – risponde in stretto dialetto – mi fazzu du passi cu friscu e mentri chi non c’è nuddu”. Un modo di pensare tipico, che mette in risalto la solitudine di questi giorni. Un altro è al sole al Fortino, con la mascherina al viso, mentre scatto alcune foto: “Ma proprio a mmia ma fotografari? mi chiede, non vulissi ca mi fanu a contravvinzioni”. “Non si preoccupi, lo tranquillizzo, sono un reporter e faccio le foto per il giornale”. “Ah allura mi nni po fari macari due foto”. Il tempo scorre, la gente resta a casa, e il silenzio di quei momenti resterà sempre impresso nella mia mente. Mai avevo visto una Catania così, e forse mai la rivedrò. Via Etnea, via Crociferi, il Duomo, i palazzi, le piazze, segni di una storia infinita, che oggi, per il virus, si arricchisce di un nuovo capitolo. Buona visione. Luigi Saitta